
Su diversi canali televisivi sta ormai spopolando la moda del comprare “ferrivecchi” e farli tornare al loro antico splendore per poi rivenderli, guadagnandoci anche il doppio. Cosa per niente facile, con un processo documentato e ridotto all’osso, semplificato seguendo una scaletta televisiva che porta al fantomatico resoconto dei guadagni che a mio parere non raffigura mai la realtà dei fatti.
È indubbio però che alcune auto hanno un valore inestimabile, e che alcune di esse inevitabilmente finissero per creare dicerie, miti, leggende e misteri. Di conseguenza, si parla sempre più dei “Barn Finds“, ovvero ritrovamenti da stalla: alcuni di voi avranno sicuramente sentito delle auto quasi immacolate ritrovate all’interno di capannoni di fattorie, garage in periferia e simili, abbandonate alle intemperie o forse con un lenzuolo che copre alla bell’e meglio e qualche cassetta di legno vicino. Chissà, forse il nonno dell’attuale proprietario la lasciò lì per un problema meccanico, o semplicemente se ne dimenticò e con il passare degli anni se ne dimenticarono anche i nipoti.

Avete mai immaginato di farvi un giro per la campagna, magari di fermarvi presso un agriturismo e, chiacchierando con il proprietario che ha notato la vostra auto, il discorso passi ai motori. Vi racconta la storia di un suo zio o del nonno per poi portarvi in un piccolo casale, ora un magazzino per la sua attività: vi fa cenno di stare indietro a causa della polvere e solleva piano un lenzuolo che prima credevate coprisse delle botti. Che faccia fareste nel trovare una Ferrari Daytona? O la Mustang di Steve McQueen con cui sfrecciò in “Bullit”? L’Aston Martin DB5 in “007: Missione Goldfinger”? Come vi sentireste?
Con questa piccola serie andremo a scoprire gli enigmi che continuano ancora oggi a far scervellare gli appassionati di auto di tutto il mondo. Alziamo il lenzuolo che copre l’auto misteriosa di oggi:
Ferrari 375 MM
Il primo caso si lega alle Ferrari del passato, le classiche che hanno segnato la storia del Cavallino Rampante, diventando ben presto leggende su ruote. Nello specifico, parliamo della 375 MM (Mille Miglia). Oggi da molti vista come una delle auto più belle, nacque nel 1953. Sotto la splendida carrozzeria Vignale, un potente 4.5L V12 da 340 cavalli la spingeva forte verso il successo in svariate competizioni Europee ed Americane. 26 auto carrozzate da 4 aziende diverse: Vignale, Pininfarina, Scaglietti e Ghia. Data la sua importanza, i proprietari delle 26 auto stradali, dalla Berlinetta alla Spyder, ne ebbero ottima cura, per non dire maniacale. Ad oggi, 25 delle 26 Ferrari 375 MM sono registrate e riconosciute. Che fine avrà fatto l’ultima? Manca all’appello una 375 MM Berlinetta Pininfarina.
Il telaio n. 0378AM, ovvero la Ferrari che manca all’appello, venne acquistata dal Dr. Enrico Wax, un imprenditore italiano che si occupava di import/export. La sua azienda importava principalmente alcolici, tra cui Johnny Walker e Moët & Chandon. Appassionato d’auto ed amico personale di Enzo Ferrari (A cui non dispiaceva il Johnny Walker, anzi…), il dr. Wax era all’epoca uno degli uomini più ricchi d’Italia. Amava le cromature, il grigio scintillante e ogni sua auto aveva qualcosa di speciale, unico. Avendo commissionato molti pezzi unici sia alla Ferrari che alla Vignale, è indubbio che il Dottor Wax si sia preso cura della sua 375 MM Pininfarina Berlinetta in ogni singolo particolare. Ma dov’è finita?
La comunità degli appassionati e proprietari Ferrari non ha notizie della 0378AM dal 1953. Se l’auto esiste ancora oggi, di sicuro è una delle più originali e ben mantenute di sempre, con un valore da capogiro. Secondo i dati delle aste, nel 2013 una Ferrari 375 MM Berlinetta Pininfarina è stata venduta per la “modica” cifra di 9 Milioni e 856 Mila Euro!
Oscar Vasso