Una storia più unica che rara, a cui probabilmente nessuno di voi crederà. Non ci ho creduto nemmeno io la prima volta che l’ho ascoltata, anzi mi sembrò un’assurdità. Quasi come un film hollywoodiano, eppure è realtà. Nel 1973 nasce la Dale, una nuova auto a tre ruote che si presenta all’America con quella calandra da faccino sorridente e tante promesse di alta tecnologia ed economicità che fecero innamorare gli americani.
Per capire come mai la Dale fu così benvoluta sin da subito bisogna prima parlare della situazione politica degli USA al tempo, e di come questo ha influito portando al successo questa macchinina. Tutto ebbe inizio “grazie” alla crisi petrolifera del 1973, quando venne proclamato dalla Organization of Arab Petroleum Exporting Countries un embargo sul petrolio alle nazioni che supportavano Israele nella guerra del Kippur, tra cui gli USA. Questo spiega tutto, non si sprecava nemmeno una goccia di benzina in tutti gli Stati Uniti, prezzi alle stelle e code giganti ai distributori, il carburante era ormai agli sgoccioli e la situazione continuava a peggiorare.
Ma… Ecco che arriva lei! Elizabeth “Liz” Carmichael, donna intraprendente e dal pensiero fuori dagli schemi. Vedova di un ingegnere della NASA, si presentò al pubblico dopo aver conosciuto Dale Clifft, l’ideatore dell’auto, ed aver stipulato un accordo con lui, fondando la 20th Century Motor Car Corporation. Con sede a Burbank, dove Liz affermava fieramente di avere più di 100 operai al lavoro in catena di montaggio. Appena presentata la Dale nel 1973, la Carmichael si diede al marketing più sfrenato. Brochure, pubblicità, volantini, giornali, strilloni, una delle Dale venne persino messa in palio nel noto programma televisivo “Ok, il prezzo è giusto!”
Di conseguenza, la 20th Century Motor Car Corporation continuava a crescere e così anche il portafoglio della Carmichael, che non aveva nessuna intenzione di fermarsi. Le ordinazioni della Dale avevano già raggiunto ben due milioni di dollari. Pubblicizzata come un’auto più che avanguardistica, dalle 70 miglia al gallone (30 km al litro), con una carrozzeria in Rigidex (Materiale utilizzato anche da aziende specializzate in campo missilistico), velocità massima di 180 km/h. La Carmichael specificava sempre il gran risparmio che portavano le tre ruote, rispetto alle quattro ruote. A tutto questo va aggiunto il prezzo di listino veramente basso, 2000 dollari, ed ecco la formula vincente della Dale. La visionaria donna diede le sue previsioni di mercato in un’intervista nel ‘75, affermando di vedere già in strada nel 1978, 250.000 Dale. Voleva spodestare i grandi dell’automobile di Detroit, e per gli investitori che vedevano la Dale come la miniera d’oro che era, ci stava riuscendo benissimo. Basti solo pensare che l’auto più venduta al tempo, la Ford Pinto, faceva 18 km al litro… Non c’è storia contro gli annunciati 30 della Dale.
Chi era questa donna? Come si permetteva di sfidare la Ford e la General Motors così spudoratamente, riuscendo nella sua impresa? Nata con il nome di Jerry Dean Michael, era un uomo! Un poco di buono che venne identificato in un affare di contraffazione ma mai arrestato. Latitante da 15 anni, riuscì ad evitare l’arresto fingendosi donna. Nessuno ebbe mai il dubbio? Affermó di essere figlia di un contadino, di aver conseguito la laurea in ingegneria meccanica e di avere cinque figli. Possibile? Eppure in una foto dell’epoca a quanto pare si! Forse li ebbe da una amante precedente? Chissà… L’America si innamoró comunque delle sue idee e della Dale, un’auto davvero necessaria in quei tempi di crisi.
Quando però, nel 1975, la Commissione Sicurezza della California inviò degli investigatori per capire meglio le origini di questa fantomatica ed incredibile auto che avrebbe salvato l’America, il sogno della Dale cominciò a svanire in fretta, insieme ai risparmi di investitori e cittadini. All’investigatore Bill Hall bastó visitare la fabbrica di Burbank, di cui la Carmichael si vantava molto. I capannoni erano vuoti, niente catena di montaggio, niente operai. Le uniche Dale mai costruite erano 3, di cui soltanto una funzionante. Tutte con telaio in legno, tenute insieme da viti e cardini per porte e finestre, volante e acceleratore non funzionanti. Un solo motore 850cc “preso in prestito” da una moto BMW. Delle altre auto annunciate, la Revelle e la Vanagen, nessuna traccia. Mai andate in produzione. Non ci volle molto per capire che era tutta una truffa. Quando poi le autorità si presentarono nell’ufficio della Carmichael lei era già svanita. Si narra sia scappata con la sua bella Corvette C3 decappottabile, col foulard al vento… E chi s’é visto s’é visto.
Non è andata a finire bene per la Carmichael, o meglio per Jerry Dean Michael. Arrestata una prima volta a Miami nel 1977, viene rilasciata su cauzione di 50.000 dollari, pagati da un’emittente televisiva che voleva accaparrarsi i diritti per la sua storia. Nuovamente in fuga nel 1980, viene arrestata nuovamente a Dale, cittadina nel Texas. Ebbene sì, ironia della sorte la città aveva lo stesso nome della sua truffa. Si era nascosta con uno dei suoi figli lavorando in un negozio come fioraia, sotto il falso nome di Kathryn Elizabeth Johnson. Muore di cancro nel 2004 in carcere. Finisce così la storia della più grande truffatrice del mondo automobilistico. Un incredibile raggiro che ha ingannato un’intera nazione per 9 mesi. L’inventore, Dale Clifft, ha ricevuto soltanto 1001 dollari dei milioni e milioni “guadagnati” ed ha rifiutato un assegno di 3000 dollari (in bianco) quando ha scoperto anche lui la truffa. L’ha fatta proprio a tutti!
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